Una canzone attuale sulla influenza della pubblicità ma non solo.
Il cameriere Antonio, servendo un tavolo di grandi industriali sente parlare del lancio di una nuova bevanda: L'acqua blu.
Dapprima contrario all'acqua blu per principio vi si oppone non volendola bere, poi la accetta in mancanza di altro ed alla fine ne diventa dipendente perchè gli piace.
E' il fine delle mode, ma anche di quello che Gramsci definiva egemonia culturale; non so se Tenco avesse queste conoscenze ma indubbiamente il risultato è lo stesso. Il bombardamento continuo della pubblicità, come peggio oggi, l'immersione in una realtà distopica e totalizzante non lascia vie di uscita. Solo una opposizione che divenga ideologica ed a priori, prospettando un mondo contrario al dato fattuale e virtuale di oggi, può far resistere ad una invasione così massiva.
Così, alla fine della canzone, l'amico Pasquale, sostituto di Antonio che si è intossicato di acqua blu, prendendone il posto per servire al tavolo degli industriali, come Antonio in precedenza, sorride di quello che sente dire che vogliono imporre: “un pantalone a strisce gialle e nere”.
Sarà destinato ad indossarlo volentieri e contento.
Anche se gli starà malissimo.
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