Qui finisce la morte
come in fondo si merita
dinamica:
il mio corpo perde anima
ad ogni ricorrenza.
Passeggera di un raggio di sole
vuole andare altrove sia possibile
scordarsi dei mie fallimenti
c' è sempre una madre che me li ricordi
con le sue rughe tridimensionali
quante ne ho scolpite con le mie mani?
I capelli nudi, le unghie vestite
di specchi d' avorio.
Sei venuta in camera mia
con quel coraggio che ti ha resa schiava dei tuoi bisogni
a pregarmi di risparmiare almeno questa porta
dopo che le ho sbattute tutte in preda all' ira
per essermi scordato chi fossi prima di morire un' altra volta
ai miei respiri, ai tuoi abbi fretta di tornare in forze
per un lavoro stratagemma del nostro pane quotidiano
che mi vide servo tra i servi per qualche giubbotto di pelle
che non mi va più e un mezzo di locomozione secondario.
Ti porterò a mangiare il pesce il giorno del tuo compleanno
con i soldi dell' affitto e la pensione d' invalidità
un sorbetto al limone a sancire un patto di non belligeranza
per i prossimi tre furti d' identità
ipoteca sul futuro di una guerra tutta ancora da combattere
e mi dirai fossi morta io al posto di tuo padre
avresti avuto più coraggio a vivere
ma io sono proprio come lui
fossimo rimasti soli noi
non avremmo avuto più speranze
di un' ultima preghiera
quando la vedi nascere già prigioniera
nel campo di battaglia con gli occhi del cecchino.
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