In una limpida sera di Gennaio,
procedi innanzi a me, o madre,
il fanale acceso della tua bicicletta bianca
rassicura, stanca e tremula l'oscurità...
Rivedo antiche giare
ricolme d'essenze profumate,
caricare il dorso di cammelli e dromedari,
mentre tra ricurvi alari:
scoppiettanti faville sono
scintille di lode
alla dea più umile che esista,
la fatica e la gioia del sopravvivere
in vista dell'eternità!
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