Pubblicato il 24/03/2018 10:21:02
LA VIA DELLA SETA - Franco Cardini e Alessandro Vanoli – il Mulino 2017 LA VIA DELLA SETA - Luce Boulnois - Bompiani 2005 - nuova edizione aggiornata 2017 Il vostro prossimo viaggio nella leggenda, con Franco Cardini, Alessandro Vanoli e Luce Boulnois. Un lunghissimo viaggio a ritroso in compagnia di questi due libri che coprono un arco di tempo che dal Medioevo arriva fino ai nostri giorni, o meglio un meraviglioso viaggiare sulle ali del mito di Marco Polo che ha suggestionato milioni di lettori in tutto il mondo, ma che è anche un'avventura entusiamante che ci consente oggi di intraprendere un cammino molto più agevole del suo tempo. Nel quale scopriamo, di là dalle apparenze tomistische dei due rispettivi volumi, la rilevante riorganizzazione del racconto diaristico del viaggiatore veneziano, trasformato per l'occasione in un vademecum suggestivo di rivisitazioni stupefacenti che tengono conto della diversa sollecitazione dell’odierno lettore. Non ci rimane che intraprendere il viaggio che abbiamo da sempre sognato o almeno immaginato, con questi due libri a portata di mano e che per aspetti diversi si intersecano e si completano senza necessariamente limitarsi al puro nozionismo storico, per scoprire, o se vogliamo riscoprire, certi nuovi interessi culturali in fatto di conoscenza storica, sensibilità artistica, reportage di viaggio, letteratura forbita e minuzie del passato. Per conoscere inoltre quello che è stato lo sviluppo costante che, in qualche modo, ha condizionato la storia dell'evoluzione umana di tanti popoli, quali, ad esempio, la manifattura artigiana di innumerevoli prodotti, la metallurgia nella costruzione degli attrezzi e delle armi, e non in ultimo degli strumenti musicali e di quella poesia orale, per gran parte da noi ancora così poco frequentata, ma che ha svolto un ruolo dominante sulla scena culturale, oggi patrimonio incontestabile dell'eredità del passato che pure ha svolto un ruolo determinante sulla scena internazionale, favorente l'incontro e l'interazione tra Oriente e Occidente di quelle culture 'altre', necessarie oggi per un reciproco apprezzamento e rispetto. Nonché tutto quel mondo che fin dalle origini ruotava attorno ai colori e alle tinture dei tessuti, tra cui appunto la seta; la conoscenza e l'utilizzo di alcune spezie e delle erbe medicinali, così come delle essenze e dei profumi; senza voler tacere dell'ammaestramento di alcuni animali utilizzati come mezzi di trasporto, lo sfruttamento dell’acqua dei fiumi per le irrigazioni delle aree desertiche e come vie di comunicazione; l'aver tracciato le vie carovaniere e i valichi montuosi talvolta impossibili da attraversare, segnati un tempo solo dalle stelle, e che hanno permesso gli scambi commerciali e via dicendo, contribuendo ad ampliare la conoscenza che oggi abbiamo del mondo. Un 'rispetto' che stando alle divergenge odierne assume un aspetto relativo, politico ed economico certamente, ma anche di un reciproco scambio di 'bellezza', dimostrata in ogni epoca in ogni dimensione artistica, propria di ogni singolo popolo. Una ‘bellezza’ che oggi non possiamo più disconoscere, in quanto è entrata a far parte del patrimonio dell’umanità tutta, e che riguarda, in primis la stupenda conservazione della natura, più spesso ripresa e sublimata dall’immensa vitalità delle genti tutte: dalle prime forme degli utensili alla creatività abitativa a quella manifatturiera; dalla formulazione primitiva del linguaggio al simbolismo arcaico del pensiero spirituale; dalla superstizione legata agli astri alla scienza dell’assoluto come 'forma' della metafisica universale. C’è tutto questo e moltissimo altro in questi due 'grandi libri' che al confronto di quanto vi si può trovare, diventano taccuini piccolissimi, dove pure si parla in modo approfondito di città come Aleppo, Babilonia, Baghdad, Bukhara, Costantinopoli, Damasco, Edessa, Esfahan, Herat, Gerusalemme, Palmira, Samarcanda, Khotan o Chang’an, ed anche Alessandria, Petra, Goa, Malabar, Patna; ma anche di Pechino e il Cathai, Aquileia, Palermo e la serenissima Venezia luogo di partenza dell’intraprendente Marco Polo, del cui viaggiare abbiamo appreso ne ‘Il milione’ (*), del suo modo stravagante di un raccontare (forse) romanzato di un possibile reporter Occidentale. Per quanto, tutto ciò non sia meno entusiamante dei racconti contenuti in ‘Le mille e una notte’ (*), ripresi dalla tradizione orale-letteraria Orientale in cui sono narrate le avventure di personaggi (forse) leggendari, è della massima importanza venire a conoscenza di quanti in passato ci hanno tramandato la ‘storia’ così come essi stessi l’hanno vissuta e/o conosciuta attraverso la voce dei loro contemporanei. Nomi noti certo ma oggigiorno così poco letti che quasi ci sembrano sconosciuti, come: Strabone, Plinio il Vecchio, Claudiano, Pausania, Erodoto, Galeno, Hu Han shu, Menandro, Plutarco, Procopio di Cesarea, Niceta Coniata. E che vanno aggiunti a una risma di condorrieri, sovrani, imperatori, apostoli, missionari, santi che, in un modo o nell’altro, hanno percorso a tratti la ‘via della seta’ lasciandone memoria in scritti e lettere, encomi e anatemi, destinati a personaggi autorevoli come Gengis Khan, Solimano, Tamerlano, Gran Kan, Alessandro Magno, Carlo Magno e i tanti altri che sarebbe qui impossibile stilarne una lista prioritaria. Tuttavia, una breve lista va qui riportata, se non altro in riguardo alla rivista letteraria larecherche.it che mi ospita, ed è esclusivamente poetica, riportante i noti dei 'poeti persiani preislamici' (*) Al-Muquadasi, Firdusi, Omar Khayyam, il mistico Gialâl Ad-Dîn Rûmî e, ovviamente gli arabi Al-Mutanabbi, Al-Mu’tamîd, gli andalusi Al-Malaqî e Ibn Quzmân; altresì i poeti siciliani Al-Tubî e Al-Kayyât, fino a giungere all’epoca moderna con i romantici Gubrân Khalîl Gubrân, Al-Shâbbî, Al-Sindî, solo per citarne alcuni. Ancor più si deve ad alcuni “Scrittori arabi delle crociate” (*) l’aspetto meno immaginativo della storia vista ‘dall’altra parte’, appunto dalla parte avversaria, dalla quale noi occidentali siamo abituati a vederla e interpretarla. Inutile dire che ... “..L’urto medievale fra Cristianesimo e Islamismo pose di fronte due civiltà non così radicalmente differenti a quel tempo, seppure divise da una esperienza religiosa dall’aspirazione egualmente universalistica che le sospingeva l’una contro l’altra fino al fanatismo. Oggi ci giungono distorti gli echi di quegli antichi antagonismi e diversi sono i quadri politici e culturali in cui riprendono vigore i ‘pugnali’ e i ‘martelli’ della fede. Ma una chiarezza originaria dei tanti conflitti teologici e dei molti odi razziali sembra risorgere proprio dalle pagine di questi storici arabi che contrapposero ai cronisti e ai polemisti europei la loro visione dell’Islam”. A questi va ad aggiungersi in certo qual modo la conoscenza del Medio Oriente esperita in ‘L’eredità dell’Islam’ (*) che include anche Bisanzio e Gerusalemme, nonché la voluminosa “Storia del mondo Antico, Medievale, Moderno” (*) edita da Cambridge University Press, alle quali accedere per tutto quanto appunto riguarda la storia. Ma per tornare all’avventura di viaggio intrapresa lungo la ‘via della seta’ la storia fa solo da cornice agli avvedimenti di un prodotto manifatturiero che appartiene all’estro umano e sì, anche alla fascinazione che la ‘bellezza’ riserva alla raffinatezza dell’ornamento e all’eleganza della moda, nel rivestire i corpi di quell’attrattiva sensuale che si esprime attraverso il motore esuberante e vitale dell’amore … “..gli déi amano la preziosità dei costumi come degli aromi e i profumi che gli esseri umani dispensano loro, se non altro per compiacersi della loro stessa beltà” Ma come gli déi, anche gli eroi del mito, i monarchi e gli imperatori d’ogni epoca, i sacerdoti e i primate di tutte le religioni, nonché i mercanti e i grandi magnati della terra si sono letteralmente spesi (leggi svenati, uccisi, massacrati, distrutto regni e civiltà) nei confronti della ‘bellezza’ in ogni suo aspetto più o meno eclatante, e pur di venirne il possesso hanno comandando messi e avventurieri in giro per il mondo pur di procurarsene e accomularne i benefici, per quanto effimeri oggi possano apparire. E' cosi che, come le materie prime come i metalli, le pelli, le essenze e le spezie che in illo tempore avevano rappresentato il plus economico dei il loro interessi, anche la tessitura della seta s’inserì nell’economia di molti popoli inclusa l’Italia dove sorsero numerose masserie per la coltivazione dei bachi. I due libri proposti, pur senza eludere la storia, ricalcano questa enfasi storica ripercorrendo le tappe della sua evoluzione riguardante la produzione e il commercio della seta. Ne deriva una storia parallela che si avvale degli aspetti relazionali tra magnati e mercanti lungo le vie di commercio, terrestri e marittime; l’intraprendere viaggi inusitati, lo svelarsi di segreti e le scoperte scientifiche, l’espansione degli imperi e l’alzata di muri di contenimento contro le orde barbariche, come avvenuto per la Grande Muraglia cinese … Questo perché "..la storia delle vie di traffico, degli scambi commerciali e culturali tra Europa e Asia è anche la nostra storia – avvertono gli autori F. Cardini e A. Vanoli […] Di fatto l’Europa non era il maggior consumatore del mercato globale, era la Cina a dominare l’economia mondiale, ed era l’Asia il cuore della civiltà. […] Oggi, di fronte alle trasformazioni in atto, ripercorrere quella lunga storia è diventato sempre più necessario. Per conoscere meglio il mondo ovviamente, ma anche e soprattutto per ritrovare una parte importante delle nostre radici. E la via della seta è indubbiamente un’ottima prospettiva da cui cominciare”. Non da meno, il felice libro di Luce Boulnois, magnificamente scritto e recentemente ristampato, registra altresì una passione quasi smisurata per quegli stessi temi che coprono più di dieci secoli di storia e di svelare quello che la Cina era stata capace di conservare per secoli: il segreto della produzione della seta. Luce Boulnois, storica e ricercatrice, riconosciuta quale autorità mondiale degli studi orientali, attraverso una’analisi rigorosa e documentata, narra dei rapporti tra Oriente e Occidente di quei secoli lontani e delle reciproche influenze, anche alla luce delle ultime scoperte archeologiche e dei recenti sconvolgimenti geopolitici. Non mi rimane che augurarvi Buona Lettura. Note: (*)La via della seta - Franco Cardini e Alessandro Vanoli, il MUlino 2017 (**) "La via della steta - Luce Boulnois, Bompiani ristampa aggiornata 2017
Bibliografia di riferimento: "Storia dei popoli arabi" - Albert Hourani - Mondadori 2005 "Storici arabi delle Crociate" - AA.VV. - Einaudi 1987 "L'eredità dell'Islam" - T. Arnold e A. Guillaume - Vallardi 1962 "Antologia della Poesia Araba" - F. M. Corrao - E-ducation.it Firenze 2004 "Poesie Mistiche" - Gialal ad Din-Rumi - BUR 2016 "le Mu'allaqat: alle origini della poesia araba" - Marsilio Editore 1991
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Giorgio Mancinelli, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|