Pubblicato il 14/03/2015 08:36:36
Stendo le mie primavere sui balconi con la grazia di un canto celeste. Guado cembali in fiore non pensando chimere, guancia a guancia al cielo su alti letti di neve . Ed ecco il mare dal generoso ventre. Oltre gli scogli sulle spiagge mi scivolo profumata di salsedine. Nudi i piedi cercano i tuoi rami, più non sentono il dolore del rosso bagnato . Ché in corsa mi raggiungi lampo primiparo eterno dal sorriso che trema ... per ritrovarci all’alba di un cuscino di sole
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