Pubblicato il 23/06/2016 15:18:57
da "Arcani" Non v’erano che ciglia di pioggia nelle sere di cipresso e tra le note del volto l’aria scuoteva le nuche: nulla come la vita nella memoria delle ore, in un lento scandire di silenzi e di ansiti insonni, assecondando a grano a grano la propria clessidra, in uno stupore di lampo, in un’ansia di luce. Un grido di nube, e questo scemare ai voli dell’aria acciottolata. L’estate era neve rappresa e la notte la compagna silenziosa. Anche il tempo scivolò dalla pelle, come acqua di miele. in Terre di confine, Joker, 2000
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