Si rischiara la notte febbrile
ha ancora perle di cielo sul volto.
In stanza l’aria è ferma
ricordo fermenta
<fra coltri> il rosso di scale
.
Avrei potuto accompagnarti
dall’occasionale sceso e uguale risalito
..
se non avessi temuto
lo schiaffo all’altra guancia
Dalle notti vannovengono
giorni figliano lontananze
parole in bagnarola
e Voglia …
che convoglia nel respiro
Perciò ho sete d’aria
ora
di questa primavera che è in arrivo,
dell’indugiare dolce nell’alzarsi
indenne dalle prove per vivere
Chissà se
o se mai ....
ma più non freme l’apice compulso
scintillante di lapilli
di lava ebbro correndo sui suoi limiti,
che avrebbe unito monti .....
sfidando l’impossibile
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