Abbandonò lo splendore
del proprio regno
mosso da un folle amore.
Mascherò la sua maestà
nascendo in una grotta-stalla
nella più umile povertà.
Per trent'anni visse con la vergine madre
nell'attesa d'iniziare la sua missione
facendo il falegname col putativo padre.
Per tre anni peregrinò nel mondo indegno
offrendo a tutti il suo immenso amore
e la vita eterna nel suo raggiante regno.
Ma i duri e ottusi cuori
di molti uomini
gli urlarono: "Muori!".
Lui come un mite agnello
lasciò che i suoi feroci carnefici
lo conducessero al macello.
Il folle re fu flagellato,
un'irta corona conficcata in capo,
e sul suo trono inchiodato.
La morte in croce tuttavia
non l'ha fatto rinsavire
dalla sua pura e divina follia.
Non ha abbandonato l'umanità
al suo funesto destino
e alla sua tanto stolta cecità.
Con misericordia infinita
offre il proprio corpo risorto
come cibo d'eterna vita.
Se ne sta nascosto nell'ostia consacrata,
rinchiuso nell'angusto tabernacolo,
recluso nella sua prigione senza grata.
Il prigioniero per amore
attende sempre che gli uomini
spetrino il loro cuore.
Che diventi molle
e lo schiudano
al suo amore folle.
(Poesia insignita dell'attestato di merito nel premio "Poesie d'Amore".)
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Gaetano Lo Castro, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.