Pubblicato il 01/03/2015 13:11:10
Anche a te sciolse le molli chiome in crespe di velo scarlatto il ramo dell'invido salice e ti bagnò le gote speziate l'umore tardivo, ma tu cantavi leggera e sparsi accoglievi nel grembo infruttuoso i fiori afflosciati dal troppo bere. Così ti s'imbevve l'anima e il putrido limo si fece sigillo ai sussurri di limpide note della tua dolce corolla. Non t'impedì la bellezza di spremere lacrime amare dai fragili occhi e coppa alle libagioni ti fu la melanconia, ma quando le tenere labbra si furono tinte del morbo del cupo liquore, sorpresa da gelo improvviso tu t'appassisti.
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