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Raccolta di poesie di AndreaT
[ LaRecherche.it ]

I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.

*

Asintoti

Disperso

tra flutti di maschere ostili,

vagavo

cercando me stesso:

ti vidi,

confusa, atterrita.

Provavi lo stesso?

Vorrei,

ma non posso saperlo:

un attimo

ed eri svanita.

 


Id: 34887 Data: 07/11/2015 00:50:43

*

Chloe

Eppure ti serbo ancora

nella memoria di un'altra vita,

remota, sepolta

da impalpabili cumuli,

e filtra talvolta dai densi vapori

il tuo pallido lume.

Ti sento echeggiare

da certi profumi, dai nodi

che mi definiscono,

ti vedo riflessa nell'ombra

che ancora dipingo.

Potessi gustare di nuovo

l'antico sentore di fresco

che mi addolciva la vista!

Ma il capo ti fu sradicato

da lama impietosa

e il puro biancore

imbrattato del rosso

di un disperato tramonto.

 


Id: 30938 Data: 01/03/2015 17:05:22

*

E. Siddal o della malinconia

Anche a te

sciolse le molli chiome

in crespe di velo scarlatto

il ramo dell'invido salice

e ti bagnò le gote speziate

l'umore tardivo,

ma tu cantavi leggera

e sparsi accoglievi nel grembo

infruttuoso i fiori afflosciati

dal troppo bere.

Così ti s'imbevve l'anima

e il putrido limo si fece sigillo

ai sussurri di limpide note

della tua dolce corolla.

Non t'impedì la bellezza

di spremere lacrime amare

dai fragili occhi

e coppa alle libagioni

ti fu la melanconia,

ma quando le tenere labbra

si furono tinte del morbo

del cupo liquore,

sorpresa da gelo improvviso

tu t'appassisti.

 

 


Id: 30919 Data: 01/03/2015 13:11:10

*

Agrume

Del sud
ricordo l'arancio
dei ginocchi sbucciati
rampando tra i fichi
allora
piagato di sangue
non era il cuore


Id: 26414 Data: 07/07/2014 14:38:37

*

Crono

O monti antichi titani,

ai nostri soffi di brezza

sempiterni alisei,

eppur Crono temete!


Id: 26381 Data: 04/07/2014 02:25:12

*

Orazio, Ode III 25

Dove mi strappi, o Bacco,

invasato? A quali boschi o spelonche mi trae

rapido l'animo nuovo?

In quali antri mi s'udrà cantare l'eterna gloria

del grande Cesare

e adornarne le stelle e la dimora di Giove?

Nuovo, dirò lo straordinario,

mai detto da altra bocca. Come la Menade

insonne tra i gioghi stupisce,

al contemplar dell'Ebro e della Tracia candida

di neve e del Rodope

battuto dal piede barbaro, così a me

solitario piace mirare

le rive ed i deserti boschi. O signore di Naiadi

e di Menadi robuste

al rivoltare a mano gli alti frassini,

non parlerò il piccolo

od il terreno, niente di mortale. Dolce pericolo,

o dio del torchio, seguirti

cingendo alle tempie il verde pampino.

 


Id: 26380 Data: 04/07/2014 02:06:25

*

Epicedio antiesopico

Cri cri di alette tremule

già mai dalle tue tane cave,

grillotalpa dell'orticello,

udii salire al cielo.

Tu con le chele ardite

scavavi senza posa,

ed il terriccio fresco solevi rimestare:

eppure un mezzo grillo eri!

E or che sei passato

la terra si è scomposta

e il mondo non ti serba.

Sbagliasti a legger favole.


Id: 26378 Data: 04/07/2014 01:33:13