Il bar
Mi si apre il cuore
Quando, talvolta, scendo dopo il lavoro
Nel bar del centro
A Castelnuovo.
Un’atmosfera calda nonostante la fretta
Colora l’ambiente intorno
E ascolto
Storie giurassiche di uomini,
Quasi fossili.
Sorrido alla vista di un presepe a Natale
Che mi ricorda mio padre.
Mi dispiace un po’ lasciare questo luogo
Dove mi sento come Gesu’ nel tempio,
Felice di udire accenti originari,
Di uomini quasi fantasmi.
E io sono accolto
Come uno di loro,
Come un lenzuolo bianco
Riposto asciutto e profumato
Tra le amorevoli braccia
Di una donna.
Come un figliol prodigo,
Di ritorno da un fumoso passato,
A casa, dove non si fa tendenza,
Nel bar di Castelnuovo,
Dove tutte le storie
Sanno di cannella ed alpini.
Io, so di questa terra.
Io sono qui,
Statuetta nel presepe,
Come nei quartieri spagnoli,
E vedo passare
Il teatro del mondo assieme a mio padre.
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