Tesoro mio sono effimera
come le tue chiacchiere,
voce nel vento.
Scompariremo nel vuoto cosmico
nei recessi della terra,
nel suo cuore di fuoco.
Saremo lava incandescente,
acqua marina
gremita di vita e poltiglia.
Farò di te il pasto perfetto dei miei pesci volatili.
Strapperemo a morsi le ali
e foglie di fico cosparse di biacca.
E poi saranno i fiori dal seno della lupa affamata
a saziarci la gola ululante,
sarà l'ingoio del risveglio.
Sushi e chicchi di riso
calpesterò attorno al tuo letto.
Piume di pavone e paglia
srotolerai per me sul tatami di famiglia.
Conterò le macchie di caffè
sulla tovaglia natalizia.
Guarderò le candeline aumentare
sulla torta del mio compleanno.
E inginocchiata al terrazzo di casa,
sentirò come al solito il treno fischiare.
Come vetro soffiato mi gonfierò d'aria.
Balzerò sulle tue spalle a notte fonda,
nella città che dorme
lancerò l'ultimo urlo e un volo:
"Sei pronto a prendermi, tesoro?"
gennaio 2009
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