Fomento ancestrale di vita passata,
ereditaria follia d’esistenza,
prigioniero d’un corpo lontano
dalla mente che sfugge all’orripilante
pensiero di morte.
Stanza chiusa da mura alte,
ombre s’annidano negli angoli bui,
lucido pensiero di fantasmi presenti
con i quali parlare, urlare, compiangersi
dell’amore negato e mai più ritrovato.
Amore impazzito d’amore rifiutato,
spezzi la vita della donna amata,
ancora tra le mani il coltello insanguinato
gocce di sangue cadute sul triste sudario
gesto folle di tre pugnalate.
Corto circuito celebrale,
amore e odio collassato,
ombre notturne e fantasmi mentali
a tormentare i giorni tuoi verranno
per parlarti di amore e perdono.
4 Giugno 2008
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