Pubblicato il 28/01/2016 18:20:37
Seduta di fronte ad un orizzonte che non ha confine, ma solo speranza di altrove, respiro lo spazio che mi è mancato. L’odore del fritto di una vicina trattoria non mi infastidisce, mi ricorda le mie origini, i profumi dell'infanzia. I miei sensi per lungo tempo assopiti si risvegliano, inebriati dalla salsedine e dallo sciabordare delle onde, che si confonde con la voce del vento. Quali parole porterà il domani al mio sguardo? Non so rispondere. Attendo e nell’attesa l’estasi della pienezza. Solitaria eppur non sola, con tutto il carico della mia vita sul cuore, osservo il blu sfumare al tramonto e penso che forse ci sarà speranza per il mio domani.
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