Pubblicato il 16/02/2015 12:09:22
Sui cigli delle viole Abitami come fa la luce che gioca, tra le tende del sole con le foglie ad annuire alle persiane. Abitami. Chiamami al sogno Verdemare, prendi la luna, dalle gelsi in dono alzati fino a lei in dolce tuo inganno fino a che gli occhi cadano sui cigli delle viole incustodite, al prato, al rosario di certe croci stanche. Ecco…sarà rossa, come me o bianca se vorrai. Abitami nelle sere d’estate e poi d’inverno, quando neve ghiaccia e le ferite mordono. Abitami i giorni a venire, quelli passati, abitami il dolore, che d’Albatro ha il volo e non sa… restare.
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