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Sui cigli delle viole

di Patrizia Stefanelli
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Pubblicato il 16/02/2015 12:09:22

 

Sui cigli delle viole

 

Abitami

come fa la luce che gioca,

tra le tende del sole

con  le foglie ad annuire alle persiane.

 Abitami.

Chiamami al sogno Verdemare,

 prendi la luna, dalle gelsi  in dono

alzati fino a lei in dolce tuo inganno

fino a che gli occhi

cadano

sui cigli delle viole incustodite,

 al prato,

al rosario di certe croci stanche.

                           Ecco…sarà

 rossa, come me o bianca

se vorrai.

 

Abitami

nelle sere d’estate

e poi d’inverno, quando neve ghiaccia

e le ferite mordono.

Abitami i giorni a venire,

 quelli passati,

 abitami il dolore,

 che d’Albatro ha il volo e non sa…

restare.

 

 

 

 

 

 

 


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