I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Della Bellezza #SaveAshrafFayadh
DELLA BELLEZZA …ho conosciuto per le vie di Damasco uomini puri che di Dio hanno fatto una bandiera che sventola il vento. Ho conosciuto donne come maddalene adornare il capo del loro Signore. Ipocriti senza fede in grado di spargere vigliaccheria su un NOME, fino a consumarlo nella stoltezza.
La gente di Dio ha la bocca rossa gli occhi spalancati le mani a pugno e la voce che non dice.
Ho visto uomini prostituirsi per un pugno di gloria e segnarsi la fronte quando passa una puttana.
Ho visto uomini rubare il pane ai propri figli per sputarlo in un bicchiere e donne, piegate sulla vita ad imbastire giornate di niente.
Ho visto uomini aizzare le folle e la follia dilagare in fumo acre.
Ho visto capi di stato sul liminare del mondo e sangue sparso sulla gente povera.
Fuori dal cerchio non c’è pietà la casa di Dio è vuota l’eco risuona i passi del tempo del nulla e la voce di un uomo che piange.
Soltanto negli occhi dolorosi di un bambino ho potuto vedere la Bellezza dove per un attimo la mia si è specchiata. La sua vita nelle mie mani disposte a croce
Id: 35786 Data: 14/01/2016 22:24:09
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Dallangolo della follia
Dall’angolo della follia Ornella che ballava abbracciava, sai, l'aria e così sorrideva al suo magnifico compagno che galante e pur cortese conduceva il suo passo ormai imperfetto, al suono di un grammofono. Ahi amor mio, in uno scatto il tempo s’è fermato e l’ho spiata, dall'angolo della follia… Scosto ora i trini delle tende bianche e canto sottovoce una canzone luce la sua finestra, lume d’oro nel cerchio che si svela all’anulare. M’invento veli sulle spalle; i fianchi son giunchi verdi; le mani farfalle In danza fresca d’estate col mare che giunge ai suoni, di conchiglie, lievi. E lei… l’Ornella che ballava, lei aveva il volto pallido di luna sola e del chicco di grano che muore piano per donare un’Ave alla grazia d’un pane benedetto. nel solco di un sorriso tanto amato .
Id: 31154 Data: 09/03/2015 17:33:33
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Preludio
Preludio Quali versi dissolvono davvero le sensazioni plasmate dai sogni le inesatte visioni di dolore della carne viva, l’albeggio incauto quel lieve distillio di note for… me and for you for more? Una ad una le dita vanno a sfioro a tasti neri poi bianchi poi, liberano arie di strane alchimie, al florilegio si aprono dei bei campi a primavera d’erbe e corolle al collo di fanciulle. Una ad una si cercano, le note, eccole al Maestrale verso Alcyone per tornare vestite del lucore tremulo dei crepuscoli stellari come un coro di rondini. Una si attarda, rientra sola mentre già suona melodia. Goccia che lenta arriva preludio al tema di felicità. For me, for you for more…
Id: 31063 Data: 06/03/2015 18:29:13
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Sui cigli delle viole
Sui cigli delle viole Abitami come fa la luce che gioca, tra le tende del sole con le foglie ad annuire alle persiane. Abitami. Chiamami al sogno Verdemare, prendi la luna, dalle gelsi in dono alzati fino a lei in dolce tuo inganno fino a che gli occhi cadano sui cigli delle viole incustodite, al prato, al rosario di certe croci stanche. Ecco…sarà rossa, come me o bianca se vorrai. Abitami nelle sere d’estate e poi d’inverno, quando neve ghiaccia e le ferite mordono. Abitami i giorni a venire, quelli passati, abitami il dolore, che d’Albatro ha il volo e non sa… restare.
Id: 30566 Data: 16/02/2015 12:09:22
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