Pubblicato il 14/02/2015 17:06:20
Come grano piegato dal vento mi curvai, chinando il capo tra le ginocchia flesse. Ma non pregavo, no. Subivo il vento come una carezza finchè la pelle s’arricciò e stanca mi distesi al sole, le membra nude a prendere calore, spiegando versi al cielo tra lo stormire delle foglie e le cicogne impaurite fuggiron via dai nidi portando con se l’eco del mio canto
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