Pubblicato il 10/08/2009 09:50:34
Immaginatevi un giovanotto, solo, senza nessuno. Appena qualche goccia di pioggia rigava i vetri cominciava a scrivere. Viveva in compagnia di topi. Adoravo il suo coraggio.
Qualcun altro, qualche porta in giù, suonava dischi di Segovia tutto il giorno. Non lasciava mai la stanza e nessuno poteva fargliene una colpa. La sera sentiva la macchina da scrivere dell'altro ticchettare e se ne sentiva confortato.
Musica e letteratura. Tutti a sognare di cavalieri spagnoli e di cortili. Processioni. Cerimonie e splendori.
Pioppi tremuli. Giorni di pioggia e inondazioni. Foglie che alla fine sono state martellate a terra. Nel mio cuore, questo pezzo di terra illuminato dal temporale.
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