Pubblicato il 09/02/2015 17:12:47
Sette file d'alberi nel cuore, contemplando neve volare o gli spiriti nella valle, dalle voci suadenti e lontane, discrete, nel sussurro di un a presto
- amore mio perfetto - Alla terza vigilia, sapiente, ricordai me stesso, me stesso e quel che sono; me stesso, e l'universo. Poi, la pietà:
pietà di me, smarrito viandante in questo deserto effimero in cui gioca l'anima, confortata sorella, sui prati d'erba nuova, nello strame della terra nuda; negli ossami d'acqua, liquida, sulla pietra livida
dei pinnacoli di roccia tra le nuvole.
Fulminato sul mio Mediterraneo, nei templi antichi, degli antichi tempi, ora, proprio adesso, mentre la luna cala.
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