C'è stato un tempo morbido
quando trasalivo a una frafalla
sul soffitto o sul filo del telefono,
ritardavo il suono della sveglia
alla rincorsa del giorno
tra le ringhiere infreddolite, riordinavo
ogni briciola in un cerchio pieno
sulla tovaglia.
Nella bassa marea dei dormiveglia
speravo il fruscio della risacca
il tocco della vita. La finestra
mi regalava il soffio dei glicini,
del campanile, della notte.
Ora vivo di corsa per non vedermi
in un'altra me stessa
senza nessuna verità,
non ho più fretta di conoscere
la cifra dei colori.
In una pagina ho messo il verde
quello che più mi assomiglia
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