Pubblicato il 17/06/2022 14:18:33
NAPOLI. CARMINE MERAVIGLIA. UN ARTISTA PER LA PACE, UN ABITO DIPINTO E INDOSSATO PER LA PACE NEL MONDO. Carmine Meraviglia è un artista e, caratteristica tipica degli artisti, vive immerso nel mondo. Un mondo che non è ancora uscito dall’incubo del virus Covid 19 e da oltre cento giorni, ossia dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina la notte del 24 febbraio 2022, vive in qualche modo direttamente o indirettamente sconvolto da questa guerra che ha modificato il mondo e realizzato una nuova frattura nel cuore dell'Europa. Qualcosa che ha riportato alla mente la cortina di ferro come non era più accaduto dopo il 1989. L’artista segue ogni giorno con affanno la successione senza soluzione dei “tavoli negoziali”, segue anche, come accade per molti, la scia di sangue lasciata dall'esercito degli occupanti nelle città del nord come Bucha e il massacro compiuto nell'assedio di Mariupol. In proposito, ha realizzato un abito perché: “Di sicuro la Pace è richiesta da tutti. Questa mia opera viaggiante la chiede a tutte le Nazioni”. Però è davvero sfiduciato: “Purtroppo il popolo non conta più nulla. Forse non serve questo mio dipinto. Visto che la guerra va incentivata con armi. Mai che si siedano e discutono realmente per la pacificazione”. Carmine Meraviglia per me è un amico che ha condiviso la giovinezza delle prime esperienze artistiche, difatti i suoi occhi azzurri intensi ed espressivi restano spalancati al mondo dell’arte ogni giorno, così come ieri, quando eravamo due “ragazzini” e, assieme ad un gruppo di artisti in cerca di gloria, fondammo il “club l’amico del quadro”, in San Giuseppe dei Nudi, a Napoli. Ancora oggi a Napoli e nel mondo si parla tanto di arte, ma i veri artisti nascenti o viventi sono lasciati in balia di un qualcosa economicamente valido come il mercato dell’arte che con l’arte ha spesso, davvero ha poco a che fare. Eppure lui è restato abbarbicato alla sua voglia di creare, di dipingere come al tempo in cui, io diciottenne, lui poco più, ci si incontrava in quei locali di via San Giuseppe de Nudi, davvero grandi e belli, dove esponevamo le nostre opere. Personalmente, nipote d’arte, di quel Carmine Moriniello “pittore sociale”, mi resi presto conto che purtroppo “il denaro si fa sui sogni degli altri” e, pur restando vicina alla pittura, continuando a dipingere, mi dedicai al giornalismo ed al lavoro di scrittrice, lontana da Napoli per anni. L’artista Meraviglia, invece, ha continuato il suo lavoro, imperturbabile, di mostra in mostra, di dipinto in dipinto, ad affresco, su ceramica, nelle vie di Napoli e dovunque lo si ospitasse, conservando il suo stile personale e con la convinzione di dovere condurre avanti sulla strada impervia dell’arte, la propria. Oggi è un vero artista e si batte per la pace con le armi che gli competono: quelle della pittura. Si è dimostrato essere un individuo che non ha mai tradito il suo credo, un artista che si è lanciato con le sole ali della sua abilità nel mondo poco fausto dell’arte italiana e, specificatamente più difficile, in quella meridionale, conservando intatte le sue prerogative caratteriali, senza svendersi, senza rinunciare alle sue pennellate originali ed al suo credo. Pittore, scultore, ceramista. Lo ritroviamo spesso coinvolto nel sociale, perché dedica il suo tempo all’aiuto degli altri, prestando la sua opera come privato cittadino alla fondazione Giovanni Pascale di Napoli. Ebbe a dire: -“Non voglio sapere il nome di chi aiuto. Mi basta che abbia bisogno di me. Non desidero che si possa sentire in debito e che voglia disobbligarsi, ma sono restato molto colpito quando un uomo, che avevo cercato di aiutare con mia presenza familiare di amico, mi regalò, in un pacchetto, una forma di pane paesano: profumava di riconoscenza e questo regalo lo accettai volentieri”. A quell’istituzione ha dedicato e dedica ogni anno le immagini delle sue opere, per un calendario da vendere in beneficenza e da cui non ricava alcun guadagno, almeno sotto il profilo economico. Tuttavia, a fare del bene il bene ritorna. Spesso non dalla stessa strada, fosse anche soltanto per la sensazione che si prova di avere donato qualcosa di sé. Chi, come me, conosce il mondo dell’arte, conosce quanto sia difficile ed impervio il cammino di quanti lo praticano soltanto armati della propria tenacia e delle proprie capacità. Un mondo che ascolta apparentemente l’arte, ma in realtà se ne impossessa spesso soltanto allo scopo di usarla o di usare l’essere che la produce. Come in passato. Carmine Meraviglia, anche dalla sua pagina Facebook esprime le sue emozioni attraverso le immagini, restando nel tempo vicino allo stesso giovane pieno di carattere che conobbi a diciotto e persi di vista. Io, in quel club, inaugurai la mia prima personale di pittura. Lui inaugurò un sistema di vita che lo ha condotto a divenire uno dei grandi maestri della pittura contemporanea. Vediamolo in una descrizione critica: «...Le sue tappe artistiche in mostre personali e collettive passano per varie città italiane e straniere, per stabilizzarsi prevalentemente a Napoli. Qui Meraviglia ha creato un suo modo di dipingere. Nel breve volgere di un trentennio nella "nuova civiltà" "stilismo metafisico figurativo" e " drappeggi" con una produzione numerosa e sorprendente di quadri di successo...» A.A.Aprea. Il suo abito di artista lo porta oggi addosso nel tentativo di mostrare al mondo che la via dell’arte deve essere, necessariamente, quella della pace. Che non possiamo e non dobbiamo relegare gli artisti per via della loro nazionalità, in quanto l’arte, che sia Russa o Ucraina oppure di altre Nazioni, deve restare scevra da questioni politiche e partitiche e lontana dalla voglia di impartire ad altri lezioni di violenza e sofferenza. Di Carmine Meraviglia hanno scritto in tanti. Tra questi ricordiamo: A.A.Aprea - A. Calabrese - V. Comò - G. Della Martora - S. Di Bartolomeo - P. Girace - P. Palma - N. Palleggiano M. Roccasatva - A. Schettini - V. Ursini - C. Barbieri - D. Rea - B. Lucrezi - A. Tirrito - R. Spagnoli - F. Landolfo A. Sasso - A. Avitabile - M. Carofalo - L. Roano - A. Pepe - R. Pinto - D. Raio - C. Manzo - TE. CA. - V. Testa - F. Cremona - M. Galli - A. Mocciola, D. Ricci, R. R. Boccia. Inoltre ì telecronisti TV: A. Giubilo RA1 - E. Corsi RAI - F. Ricciuti RAI. Scriviamo di lui oggi per ricordarlo ed affiancarlo in questa sua “missione di pace” che conduce avanti anche con l’indossare apertamente le sue convinzioni. Da amica, da collega, da esperta di critica d’arte, non posso che augurargli di essere seguito nella sua “battaglia della pace” e perpetuarsi nella sua strada, allo scopo di dimostrare che nel mondo dell’arte vivono artisti veri, capaci di restare se stessi e realizzarsi, pur senza bisogno di sollecitazioni estranee. Bianca Fasano
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Bianca Fasano, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|