all’agente francese freddato sul marciapiede
7 gennaio 2015
Rimango sulla roccia della mia storia
esposto al vento delle possibilità
mentre altrove si è ostaggi
a un passo dalla morte.
Non c’è un destino ma una scelta
pure quando l’azione connessa la toglie ad altri.
Nei pochi istanti di una corsa
è arrivato il colpo di grazia all’uomo ferito
per un attimo implorante:
è “risolta” alla radice la questione della scelta
il fastidio di quel vento incerto che soffia dal futuro.
Non ricordo di aver mai desiderato
di salutare la morte dandole il benvenuto
per giustizia di Stato
come invece oggi desidero per l’uomo mascherato
che ha disteso il velo nero sulla vita di un uomo:
oggi – ma non domani
quando nella calma dopo la tempesta
saprò volgere il viso nella direzione da cui soffia
una brezza carica di speranza.
[ 9 gennaio 2015, prima dell’epilogo ]
fotografia reperita in internet
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