Pubblicato il 05/01/2015 19:47:21
Dietro casa mia, una muraglia di palazzoni, case popolari, dove brillano le finestre accese del natale. Il natale piccolo e minuto, dei poveri senza fame. Più avanti le colonne di automobili, sfilano, posteggiate lungo i marciapiedi vuoti. Alcuni pini, piantati nel cemento, osservano da lontano lo scempio urbano, che si abbatte lento, sulle fermate degli autobus, bisbiglia piano ai cani randagi che cercano cibo. All'orizzonte la montagna, che fu della mia infanzia, a tratti verdeggianti ma quasi tutta raccolta nel suo grigiore roccioso. E' un giorno di festa, pagana, coi merletti variopinti del perbenismo: un vassoio di dolci, tre bicchieri di vino. Me ne sto qui, mi basta il silenzio che sgorga dalla mia giostra.
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