I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Il tempo si piega
Oh il tempo si piega nei coltelli del pranzo sugli scaffali nuota tra le pagine, i cordiali segugi della giornata. Si piega e risuona nei cessi pubblici sui tavoli dei bar, in quindici ore di luce il suo è un corpo molle insegue con i nostri piedi la fine, la volta, la guglia. Alza gli occhi, puoi vederlo è sul cornicione del cielo.
Id: 42420 Data: 15/04/2017 15:45:50
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Al metallo che si piega
Al metallo che si piega la voce fioca meta distaccata un filo d'erba una finestra imbiancata la rosa unica parola recisa una festa una divisa terra umida il cuore carne deserto e miniera l'olio sintetico dramma cultura è fiero con la valigia diaspora sicura, fieno e stalla callo e balla i pezzi di un opificio cielo blu che brucia.
Id: 41468 Data: 10/02/2017 16:46:14
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La foglia crepata
La foglia crepata si disgiunge lieve dal creato, su tutte le virgole della terra distende i suoi occhi è come una bambina addormentata.
Id: 41459 Data: 09/02/2017 17:12:25
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Come un’eterna promessa
Come la calce che si dissecca li hai veduti gli amici, le donne e anche dopo averli obliati quei luoghi ti chiameranno perchè più vita conservano come un'eterna promessa.
Id: 40205 Data: 11/11/2016 15:32:17
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Dal quartiere
Ho visto un quartiere fermarsi nelle ombre proiettate fino ai cigli delle strade ammutolito come in una fossa, sprofondato per silenzi d'ossa. Quartiere della mia fame senza addii, perso come un cane, intestino di cianfrusaglie su una costa contesa. Da lì arriva, sui lenzuoli stesi il grecale.
Id: 40119 Data: 05/11/2016 17:29:34
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Formiche
Un formicaio immenso ha sbattuto sul mio passo e parlava di un rito antico dismesso da tempo. Nel cortile di casa la grande corolla rossa di terra, ospitava la vita in quella che non era più la patria della mia infanzia.
Id: 38472 Data: 01/07/2016 15:19:46
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Mi appari immobile
Mi appari immobile nella serena fronda del cielo come persistente e ammutolita disciogli nelle tasche il tempo che hai desiderato. Un gioco sublunare che ci ha presi come un gorgo e da cui discendiamo sempre, per attrazione o devozione.
Id: 36765 Data: 09/03/2016 16:57:46
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Gli steli naturali
Siamo all'angolo più oscuro della stanza in questa mezza data di un tempo che è nero. Ma sopra le teste tira un vento maestoso che potremmo dire eterno e quando cavati gli occhi non avremo che risa pallide allora i nostri corpi piegandosi faranno la fine degli steli naturali quelli del grano che getta i semi nel dimenticatoio di un'era.
Id: 36764 Data: 09/03/2016 16:55:32
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Sotto la pelle #SaveAshrafFayadh
Un giorno di sole è un'avventura discesa come arcadia, in tuo nome, il giorno in cui sotto la pelle conserverai le nazioni in un grido le voci dei figli perduti, e le foglie crepiteranno al passaggio dei cani selvatici, lungo i fiumi vivrai nello schioppo dei ciottoli in ricordi di madri e nei deserti di luce. Sotto la pelle quel soffio sarà nel vento a dirci che non siamo a cantarci la verità nascosta.
Id: 35797 Data: 15/01/2016 15:21:48
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La nostra gioventù
Non sento alcun lamento da questi versi che si irrorano piano nel cesto della barbarie. Dove siamo stati accolti in un tugurio di inverosimili latrine o su giostre vorticose, imperfette? La nostra gioventù ha scalciato dal ventre piegandosi per vecchiaie, ha fondato il mondo dello scibile, simultaneo al parallelo universo della vergogna.
Id: 35045 Data: 18/11/2015 15:22:54
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Eredità
Ho un'eredità da proteggere dentro ai miei occhi la dovrò anche foraggiare e con un colpo di mano spedirne tutto il nero nell'universo.
Id: 34421 Data: 27/09/2015 14:30:52
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Viole
Si spande tutta intera la tua sera di viole e sono le sbattute mosche sui tavolini dei bar salvifiche bestiole puntellanti ticchettii come d'arance che oscillano prima della raccolta. Sfianchiamo in scorribande scompariamo con una piroetta, muti di sole.
Id: 34420 Data: 27/09/2015 14:28:31
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Volti
Sempre cerchiamo nei volti un lamento da noi osteggiato allontaniamo i tormenti o quel che resta di un sogno mai nato. Il riflesso sulle lenti chiudeva nel mappamondo una nuvola, una catena di montaggio un corpo fatto di pagine, era quel che restava di un intero miraggio.
Id: 34281 Data: 15/09/2015 00:34:38
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Ai poeti siciliani
Ai poeti siciliani non dirò nulla quando si cambia pagina ci si lecca il dito con la saliva magari a ricordarci che il passato nostro glorioso dente d'oro sia rinvenuto per nullità, ai poeti dico che non sembra strano un guizzo di semplice cialtroneria per riscatto o narcisismo per tutto il tempo perso in cui ci si poteva bagnare della nostra bella isola di morte. Dalle torri pendenti sui dirupi ai costoni a picco nel blu questa è l'isola della pietà un bottone staccatosi dal resto. Vendiamo i nostri occhi al migliore offerente, dunque le gambe e le braccia sono autostrade dissestate nel bel mezzo di un canto di cicale.
Id: 33761 Data: 27/07/2015 19:35:26
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Stagione
Di nuovo me ne vado per sentire rivolto ad una platea inesistente con la mia sola voce, trasparente, raccolgo l'odierno lamento di una stagione che si compie per infinite speranze, crudeltà che mai mi seppe abbandonare nei visi lividi del macello, qualche ruga sotto il sole e l'ombra lieve, di un cappello. Me ne vado, per stringerti inerme qua e la divagando in una vita senza peccati ne sincere credenze. Lo strato molle di un'eccellenza senza nome, che cammina spedita per le strade di una città in fiamme. Era un'amica perduta tra i monti la sparuta riva di un lago disperso, il canto gracile di un ossesso.
Id: 32851 Data: 02/06/2015 16:14:06
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Precipizi
A cosa serve questa musica di bianco nel mare che si conficca micidiale nel buio dell'ala in volo. Quando mi svegliai col sole era tutto precipitato in slavine ed io soltanto mordevo le mie carni che bruciavano e bruciavano dentro le radici di un tempo morto.
Id: 32196 Data: 29/04/2015 01:44:38
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Nel canto dei cani
Nel canto dei cani annegano gli anni disuguali e vedo una strada notturna i morti silenziosi nei cimiteri. Il canto dei cani in quei luoghi rifiutati è una barca nel molo, mio padre lontano che un tempo mi chiamava per nome.
Id: 31844 Data: 09/04/2015 16:20:01
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Infanticidio
L'antica madre che chiama il figlio a se, lo chiama uccidendolo! Infila il coltello nella sua gola Medea dal collo lucido si spalma con le mani il volto: stelle ardenti dell'ira! E tutti i figli morti entro questo secolo che rabbuia i cieli coi denti digrignati, soli e risorti ammucchiati nelle stanze del futuro li sentiamo parlare, bisbigliano il dolore come quello del maiale che aspetta la morte col muso umido.
Id: 29845 Data: 15/01/2015 15:17:41
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Dietro casa mia
Dietro casa mia, una muraglia di palazzoni, case popolari, dove brillano le finestre accese del natale. Il natale piccolo e minuto, dei poveri senza fame. Più avanti le colonne di automobili, sfilano, posteggiate lungo i marciapiedi vuoti. Alcuni pini, piantati nel cemento, osservano da lontano lo scempio urbano, che si abbatte lento, sulle fermate degli autobus, bisbiglia piano ai cani randagi che cercano cibo. All'orizzonte la montagna, che fu della mia infanzia, a tratti verdeggianti ma quasi tutta raccolta nel suo grigiore roccioso. E' un giorno di festa, pagana, coi merletti variopinti del perbenismo: un vassoio di dolci, tre bicchieri di vino. Me ne sto qui, mi basta il silenzio che sgorga dalla mia giostra.
Id: 29680 Data: 05/01/2015 19:47:21
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Le mie tasche
Rigiro le mie tasche con le mani chiuse e non ne vedo che il punto d'origine di ogni cosa che s'è fatto schiettezza muro, recinto invalicabile. Come stare a guardare l'onda per ore sul divieto aspettando.
Id: 29673 Data: 05/01/2015 16:49:55
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Faccio fatica a rendermi utile
Faccio fatica a rendermi utile. La bora passa veloce sui campi, le lune si susseguono in scie argentee ed io faccio fatica a rendermi utile. Un cane che abbaia senza sosta grida nei timpani, la felicità nevrotica e il cadenzato passo del canarino, si potrebbe dire un miracolo quello del mattino appartato in un letto ancora caldo reggo la colonna del mio collo a stento, portandomi una gamba sull'altra. Faccio fatica, a rendermi utile.
Id: 24177 Data: 30/01/2014 22:45:07
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Come una bara antica
Il desiderio si tinge cobalto,
orlato di luce. La mia barba, lunga per un sentiero di voci tritate nel giorno del giudizio è come una bara antica posata leggera sul greto della selva. La città mi appare nuda senza espiazioni è la potenza del silenzio e tutto può accadere in queste malattie.
Id: 24141 Data: 28/01/2014 21:56:50
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Il fondo del macello
Vedevi il fondo del macello
quello asfaltato di una strada
e anche un giudice a guardia
di automobili accasciate.
Vedevi la steppa,
la sete stramaledetta.
Ringhiavano le iene tra due alberi
isolati, e non c'era vento,
e noi portati sui piedi
contavamo la vita nei passi
ad uno ad uno
chi nel gioco, chi nello stento.
Id: 22492 Data: 01/10/2013 16:08:11
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Non pace ma miseria
Le ragioni del tempo
che ti porti appresso
come sonagli incolore
non suonano
se non di parole,
sono petali senza sole
come quelle pietà divine
che non hanno pace.
Id: 18962 Data: 31/01/2013 20:58:36
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Pasolini in grembo
Cosa sono adesso le forme del pensiero se riconoscendoti in esso sei morto al digiuno di un'ombra, e nel disprezzo della classe borghese innestato come veleno e siero?
Al ricordo darai un seguito a chi lo tiene stretto in grembo, nelle tue parole e prose e rose.
Un giorno qualunque sei sceso sulle spiagge di Ostia, piangevi per il mondo, adoravi la vita.
Id: 18504 Data: 07/01/2013 18:54:34
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Ho scavato molto
Ho scavato molto,
mi sono trovato il mondo
a parlarmi del mondo.
Nella parola trovo il senso delle cose
e la morte mi diventa amica.
Id: 18502 Data: 07/01/2013 18:42:00
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