Pubblicato il 23/12/2014 16:20:27
Riavvolgere il tempo ritrovare il basso della tua voce. E ti dico dell’inquietudine del figlio della fragilità delle ragazze. Ascolti paziente e scuoti il capo, il mondo non è più come ai tuoi tempi quando bastava alla festa la polenta in tavola, fumante. Mi dici della tua giovinezza: <<Aviere scelto, sai, e avrei potuto diventare sottufficiale, ma quel giorno nell’hangar l’aereo lo misi proprio male>> E ridi con gli occhi scuri limpidi dei trent’anni e mi diventi figlio come quando mi guardasti smarrito un’ultima volta prima di voltarti: <<Temo che questa volta finisca male>> <<Che sciocchezza papà, presto starai bene>> Poi le flebo, la morfina e tutto quell’azzurro quando te ne andasti tutto quell’azzurro che vacillava stordito.
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