Un altro alito si tende come al nulla,
camminando dal laghetto fino a casa
va e viene, un piede dopo l'altro,
gettando un ponte dal verbo non caduto
la natura immensa d'infinite bocche,
oltre il vivere degli occhi, tornerà,
in cima al monte pellegrino,
esponendo le mani come un vento
che lega ramo a ramo delle statue,
delle statue di legno piccolissime,
dove ora riposano le rose
c'è un momento di calma luminosa
che inginocchia fino a terra la mia mano-
scavando nella grotta dei dormienti
il muschio che porta alle radici
del paradiso fra un uomo e la natura,
una piena sensuale nella gola
che discioglie la brina nel calore-
come chiedere rimani . Tu ripeti,
a far parte di essa,
la morte è solo spostarsi,
con l'adagio piu bello del mondo,
a cantare la lunga durata
delle nostre mani nell'erba.