Pubblicato il 26/11/2015 09:50:23
Le ombre in me nascono come porcellana incrinata, si allungano molto in fretta e seguono l’ora che gli occhi aperti non avvertono. Probabilmente vorrei scrivere. (Lì c’è un tavolo, va’ a scrivere.) Comunque è ora che i due corpi si coprano totalmente come erba avvolta su se stessa, come la giovinezza o la neve fresca. Ma cos’è mai la grazia… Nelle anse dell’acqua la vede un’ape che di ritorno a casa le dona il suo sentimento. Attraverso la finestra guarda in un appartamento vuoto, dove raso terra tremolano svagati e assenti i grappoli di guerre passate. Quando torno indietro da sotto le mie ascelle si sparpagliano strati di polline. Secerno miele come se lo producessi per qualcun altro. http://www.filidaquilone.it/num037milic.html
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