Ha fruscii il vento nel parcheggio dietro casa mia
che ricordano le tue unghie
corte e senza smalto
mentre graffiano la corteccia degli ulivi
su in collina prima delle sei:
senza cavarne un ragno dal buco
fitte se ne stanno ad aspettare l' alba
come se a tornare fosse il sorriso
sul tuo volto desolato
per non aver creduto fino in fondo
che potesse non morire mai
l' avventura di un nuovo giorno
in cui trovare scampo a quello che sei
ma dura un lampo
negli occhi appena in latenze
ancora per qualche secondo
che è già un ricordo
e corri a perdifiato sulla lama affilata
di qualche più radente pensiero
a cercare l' agio di un mondo immaginato
in cui per sbaglio tutto si avveri.
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