Pubblicato il 16/04/2010 12:00:00
Quando l’amore termina le parole, diventa doloroso,straziante, lascia un ricordo che è come una scia di sabbia sulla quale il cuore si graffia, la sabbia brucia sulle ferite ancora e ancora. L’essere umani trasmigra nell’accecamento della mancanza – della fine – dell’amore e assume tratti bestiali, al dolore si consacra l’esistenza, alla ricerca di esso si abdica dalla condizione di genitore. Ebbene, l’amore è protagonista in questo libro, bello, molto bello, che incanta il lettore con il suo dipanarsi in spire che riempiono il cuore e la mente, il suo ritmo affascina ed incanta, difficile è scostarsene o distrarsi. Le parole sono solide, a volte dure, legate in frasi brevi, quasi degli schiocchi, degli scatti di otturatore, che donano altrettante immagini, l’autrice è ottima fotografa e sa dare alle parole valenza di immagine. ma immagine mai banale, come di foto studiata, costruita che coglie l’attimo evanescente, senza farsi travisare dal banale ma riuscendo a coglierlo nell’essenzialità, apparentemente asciutta,ma in realtà, a chi come la Maleti la sa leggere, densa di vita, pullulante di germogli che si annodano, crescono e danno vita a nuove creature, a nuove visioni, dettate dall’intelletto, lette dal cuore e rese dalla mirabile mano di grande poetessa e scrittrice. Grande è l’incanto per il lettore che si avventura tra le pagine di questo bel libro, la vita è impietosamente analizzata, l’amore capovolto e privato dalla soluta patina di banale e stantio e sezionato, incidendo la carne viva e pulsante, abile la mano dell’autrice nel fare ciò, abile di grande esperienza con le parole , e si immagina di vita. La Maleti, immagino, ha letto nei cuori della gente, ha visto e vissuto in profondità la vita, ha saputo analizzarne la grammatica silenziosa, l’algebra misteriosa delle cifre che la contraddistinguono per poter distillare parole tanto amare ma assolutamente piene di vita, vissuta, amata, da incantare il lettore, da rendere le parole di questo “Sabbie” assolutamente universali nel loro saper cogliere aspetti che prima o poi capitano a tutti, ma sempre singolarissime. Grande coraggio lega l’autrice con il lettore di questa singolare opera, il coraggio di leggere ad alta voce le parole del dolore, del dolore straziante, capace di aprire crepe in un corpo, da lasciare sul “suo viso due binari neri” un dolore da rendere folli, da costringere a costruire un plastico in casa su cui rivivere il fugace pomeriggio in cui amore e malinconia si sono incontrati. E malgrado il nero che scaturisce dalle pagine del libro è impossibile non continuare a leggerlo, la poesia tesse le sue trine al di sotto delle frasi, rendendole dense armoniche di magia sonora, frasi brevi, dicevo, ma che riecheggiano all’infinito, riverberano le une sulle altre, creando una scrittura pluridimensionale, in cui le sensazioni dell’immaginario diventano sensoriali, avvincendo il lettore. Nero è il colore che di primo acchito emerge durante la letture, nero dolore, nera angoscia, nero abbandono, ma un nero affatto luminoso, chiaro di lucidità, del capire nel profondo l’animo umano, e fulgido di una scrittura capace, saggia, mai manierata, che può – deve – essere di esempio per tanti. Un libro assolutamente imperdibile, da leggere e portare dentro di sé, probabilmente uno dei libri più belli sull’amore, nel suo essere privo di stereotipi, nel suo essere implacabile, come l’amore è. I miei complimenti a Gabriella Maleti, Chapeau!!
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
|