Pubblicato il 29/11/2014 00:00:58
Trascino verso il mare coscienza e speranza in una scia silenziosa di antichissimi cristalli di conchiglie. Tu corri. Insegui la tua fuga sotto nuvole fosche di piogge abortite. Dov’è la mia faccia quando guardi lontano? Quando il tuo piede ingenuo corre verso la risacca, io sono vento. E nascondo tra la stoffa sorrisi freddi di lacrime, ché l’orizzonte non s’insegue con scarpe pesanti di sabbia. Affondo nella rena che affonda sotto leggeri passi di gabbiani e piano piano si appiana, ché l’orma delle zampe è un vago ricordo delle ali. Come l’ombra è un vago ricordo di me; come la schiuma è un vago ricordo dell’onda.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Giulia Salis Nioi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|