Non torni
da dove sei andata a insegnare al freddo
virtù di sua salvezza in gocce
lo sciogliersi del trucco.
Hai visto come ho saputo illudermi
restando uguale a un riflesso inconsulto di luce?
Per tutto il tempo possibile a compiere
la trasformazione di un desiderio
in un abito da indossare al tuo matrimonio
credendolo una prima troppo giovane comunione
un peccato veniale contro il ricordo di un me stesso
dato in pasto alle onde.
Sarto sabotato dal tessuto di sua memoria.
Rimani bella a lungo oltre i miei occhi
che addensano linee nel buio e le mani
sfiorano l'aria intorno
a caccia di carne tracciando rotonde a senso unico
verso le costole il seno e il collo
la bugia delle tue labbra che sempre dicono il falso
con la lingua o senza di bacio in bacio
fino al prossimo autunno
da sbirciare alla finestra senza ritegno
per la vita che se ne va a contare le foglie
che passano dall' ultimo incontro.
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