Un manto di neve aveva coperto tutto,
la notte l’ aveva trasformato in ghiaccio
che distruggeva pian piano
la bellezza di quello che era.
Era basso, forte e compatto,
così carico di neve che riuscivo a vederlo passare
e con i riflessi degli ultimi raggi del tramonto
si tingeva di un rosa solcato da rossi raggi
che scorrevano come un fiume in piena.
L’ aria era satura di polvere, freddo e imprecazioni
che venivano portate lontane dal vento e
io le osservavo mentre cavalcavano l’inverno.
L’orizzonte diventava buio di secondo in secondo,
sempre più, finchè si spensero tutte le luci.
Le nuvole mascheravano le stelle ed il vento le sfiorava dolcemente,
cercando di scorgere il cosmo: non ero sicura ce l’avesse fatta,
tirava uno sbuffo nervoso troppo forte.
Il mattino dopo l’ira si era placata
I campi pannati erano diventati paludi scure.
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