C'è un canale buio sotterraneo
che sbuca in una piccola cappella
per raggiungere i polmoni,
appena fuori dal tuo cuore
e un piccolo mulino che mi avvisa
del focolaio d'acqua che si muove
nella pausa del respiro come in piena
seccando le montagne
sull'enorme fianco della terra
nel mio orecchio debole fruscia la luce
della tua sposa già negli occhi
mentre mordi il pane per raggiungerla
è con la volontá del frutto
che vuoi cadere, nel tuo solco
legando la carica del vento
con la luce fioca che ti resta
nei movimenti brevi della pelle
racimoli la danza in quell'istante
ti sollevi ripetendo l'ombra
di un profilo che non muta
il tuo sorriso, e una voce dentro
nel tragitto silenzioso verso il sole
dal foro stesso delle lacrime
dicono che il mare accoglie il mare
che copre ogni distanza.
Se c'è un fiume in piena luce sul tuo viso
è da lì che viene il suono_
senza suono
che fluisce senza fine in altre acque
è da lì che passan gli angeli
dove mettono i piedi per bagnarsi.
17.11.2014
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Amina Narimi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.