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I Pastori

di Gabriele D’Annunzio 

Proposta di Venti Normali »

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Pubblicato il 27/09/2015 16:25:33

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.

Ora in terra d'Abruzzo i miei pastori

lascian gli stazzi e vanno verso il mare:

scendono all'Adriatico selvaggio

che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti

alpestri, che sapor d'acqua natia

rimanga nè cuori esuli a conforto,

che lungo illuda la lor sete in via.

Rinnovato hanno verga d'avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,

quasi per un erbal fiume silente,

su le vestigia degli antichi padri.

O voce di colui che primamente

conosce il tremolar della marina!

Ora lungh'esso il litoral cammina

la greggia. Senza mutamento è l'aria.

Il sole imbionda si la viva lana

che quasi dalla sabbia non divaria.

Isciacquio, calpestro, dolci romori.

Ah perchè non son io co' miei pastori?

 

 


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