TRA SPASMI DI VITA.
Silente quiete cinematografica,
tra bufere notturne
che congelano
animi impietriti,
dal dissonante vento
che non dona speranze
ma di sbieco
si inoltra tra i sopravvissuti,
e allora si permette di chiedersi
' ma chi vive
tra ferite macerie
e ciottoli lacerati
da incadescente
lava vulcanica?'
E io rispondo,
agli Inferi forse qualcuno
nel lago
che non trama beffe,
ma tra i marmi splendenti
su lontani monti
chi assapora
le bellezze del Creato,
dolce gola
sgorgante di vita?
Sarò forse l' amanuense
più noioso
che redige la vita,
che la estrapola
come alacre ricerca
d' un sogno,
che vaga come un disperso
in cerca del sereno eterno,
ma almeno non ozio
nella ricerca d' una zanzara
intrufolata
nell' ospizio dell' indicibile.
Com' è vana la bava
di chi ammanetta la realtà
per il surreale,
com' è stupido imbavagliare
la verità
per un modico piacer
che una pantofola
disdegna,
com' è ridicolo
comprare la reverenza
altrui per poi
di fronte ad uno specchio
scoprire d' essere
la penombra d' un sorriso
macchiato.
Nel ciclone del sublime,
rendiamo mosaico
ogni granello disperso
d' umanità che respira
e trasuda
spasmi di vita.
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