IL SOGNO D' UN PRIGIONIERO
Sole di levigato senso,
dormiente nella palude
che tuona l' incondizionato
amore.
Tra le steppe
un piffero sembra infrangere
il vuoto silenzio del nulla,
custode d' un' eternità
che oltre l' iperuranio
l' uomo non conosce.
Sibilo d' un serpente
tra la vegetazione folta
si disperde nella luce,
tra le sue grinfie
d' agguerrito predatore
sembra dir che l' agile
furbizia,
sia l' arma più propizia
per i cacciatori.
E nel dilemma taccio
tra l' arduo
che il labbro
non osa pronunciare,
tra castelli dissoluti
per cadaveri
che svuotano l' immenso...
com' è dolorosa
ogni prigione,
seppur adornata d' oro
par figlia della persecuzione.
Ma ad ogni prigioniero
pur un pezzo di cielo,
una profumata fetta
del suo pensiero
par rasserenare
in sogni lontani
tra sperduti lidi,
e sembra dir che la realtà
nella sofferenza
par lo stesso miraggio
che scava la fossa,
ed anche se è terribile
il dolce sogno d' un' illusione
è quell' imperturbabile cascata
che impetuosamente
traccia le orme,
d' un' esistenza rigogliosa
come le rive del Nilo
che affogano nel riso
e nel granitico pianto.
Ma l' orgoglio
è il perno della dignità,
e la lama per un' aberrazione
ma dissetiamoci nel mare dell' amore
che si tinge d' arte
tra un incavato Canyon,
e il cactus che genera stille
d' esilio e d' autentica vita.
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