Pubblicato il 08/11/2014 12:23:09
M’attrista quel vento gravido di lacrime salate della cicala nel campo non colgo più il sollazzo il papavero dalla veste scarlatta ha gettato la spugna un gallo impettito canta nel profondo meriggio (non sei compagno del silenzio) trastullando le dita fra fili seccati osservo formiche caotiche in processione “sorreggono il peso di atlante” caduche spalle supportano il travaglio e l’ombra s’allunga su filari in vendemmia ieri a quest’ora cadeva diversa. Settembre ribolle nei tini.
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