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Guido Brunetti
Il declino dell'umanità
Oggi, il mondo sembra assopito, confuso, stressato. C'è un vuoto esistenziale, senza una meta. L'umano è empre più cosa rara. Non riusciamo a scnfiggere l'aggressività, la violenza, la volgarità. C'è il declino dell'umanità. Autorevoli studiosi sottolineano la crisi della famiglia e della scuola. Si registra poi l'assenza ormai cronica della figura del padre.
E' tramontato l' autoritarismo e si è imposto il "lassisno", determinando un vuoto e uno smarrimento, già previsto d Nietzsche, il quale profettizzava l'arrivo di un mondo in cui i valori avrebbero ceduto il passo al caos e alla volontà di potenza degli istinti.
Con il passare del tempo, l'uomo ha preso il posto di Dio e la ragione ha soppiantato la religione.
Il transumanesimo è arrivato a proporre una umanità robotizzata.
C'è una crisi profonda, epocale.
Se Dio è morto, anche la morale, la norma i principi sembrano morti. L'uomo si crede onnipotente, ma è fragile, frantumato in mille pezzi., in mille modi di essere e di vivere. La crisi è dunque di natura antropologica.
Il pensiero debole, quello post-moderno e post-metafisico, ha generato un essere debole che si trascina verso il nulla.
Affiora un mondo alla deriva, ove quello che era solido è diventato liquido e obsoleto.
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