Un animale selvaggio,
lo spettro luminoso di ogni giorno
salendo per gli dei,
e tutta la sua indole nervosa,
mi appare chiaro, ma non dura,
non dura più di un lampo nel morire
all'ingresso della sera
la tragedia della giovane paura
... una voce umida,
poi, la musicasoltanto, la musica più viva,
a quell’ora, lo incorona,
oltre i margini segnati dalla soglia
d'invisibili silenzi, nella nebbia,
toccando col duro della terra,
una linea lontana di quiete
scalda i minuti alla notte,
il ricongiungersi al fantastico dei passi
col moto delle lucciole sui piedi,
e una lingua di neve, che conosce
piccole bare di memoria,
portate da un verso continuo
alla grazia divina di un canto
è un corpo senza segreti
di un cenno verdeprofondo,
tra l'acqua e la terra,
la stanza più intima. É un viaggio
con le bestie, a bere,
senza un vero ritorno :
negli abissi lucenti
basta sfiorare la fonte coi polsi,
e lievemente, per vivere
con un gesto trattenuto come sacro,
qualcosa tra le mani
nel perpetuo giro dell’umidità,
più pura di un sorso
si apre l'impenetrabile, si allarga
il segno del passaggio che concede
la luce di una sovrana guarigione
Tutto è quaggiù, da tutti i secoli
è dentro che si bagna-
con la sua lenta saliva,
per toccare ciò che non si vede-
il ripetersi del nostro amore
animale nel sangue dell'altro
Sapevo che eri qui,
distinguo ancora i tuoi capelli
tra le farfalle azzurre sorridenti
e lei, sugli gli alberi...Lei così bianca-
con il velo sulle alture,
il suo velo d'argento nell'eterno
ruotare delle ossa, con la forza
che annida il cielo dentro al seno-
spingendo nella stessa danza il moto
nella corte del vento, nella pioggia
la processione degli istanti
di piccole strade iridescenti-
nel mistero dei miei occhi :
irrompe la bellezza,
veritiera, tra i capelli,
la fenditura del miraggio
dove cresce la tua pianta
selvaggia
Questo è il bosco, ed il suo viso-
capace di spingere i miei monti
fino alla terra che più amo
e inzupparmi tra le rose
a picco
sul sentiero di Duino-
rinnova il parto, nel grembo della sposa!
dove affondano i geni altro amore
che attrae, nel canto chiarissimo,
perchè s'illumini il confine:
sommergimi di luce, come lei
con le rose di Duino,
cospargi la tua culla
fra le zolle della carne
innalza la marea
e una preghiera lunga
fino all'albero del noce
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