Nuova dottoressa
a colloquio appena adesso
cosmo immenso
incantevole sonnolenza
raddoppiata dose d' antipsicotico
invega sei milligrammi
nulla al caso se pensiero alla deriva
le solite spiaggiate allucinatorie
voci dagli echi tattili
lungofiume di bassifondi.
E' tutto un guado di cloroformio
e sponde asciutte
ma da qui mi consolo
chè l'invidia non può esistere
se non in piccoli metronomi
a scandire il tempo di una danza
e lo spazio è tempio all' imbrunire
di questi miei occhi rammendati.
Anch' io un libro, anch' io un cane, una canzone in mente
ed un ricordo poco distante
contratto sul dorso di una giornata di sole.
Ma poi quanto è bello svanirsi
non dormi da quattro giorni
in un sonno senza sogni?
Se non ti svegli più
puoi chiamarla morte
senza che nessuno se ne accorga
una cosa vera mentre accade
nella stagione che non ammette
equilibrio tra le cose.
Scorsoio il nodo latente
dove sei stata la scorsa notte?
Il tempo che passa
come configurato "a breve distanza"
dalla requie dormiente
ha il volto fermo dei più abili soldati.
Alibi alla stratosfera non basteranno a conservare la speranza di un ultimo incalcolabile errore di congetture subatomiche da spettatori accoccolati sulla terza fila delle nuvole ad un passo da un abisso sperato uno sfrenato galoppo o un salto temuto a memoria di vuoto per non essere mai perdono il perdono non esiste per certi filosofi con i sensi di colpa dove esploderanno i miei culmini confini eludendone la sorveglianza? Ha velocità felici del loro compito il feroce impegno all' ebbrezza di questo vino di farsi bere a fiotti per dire le parole di cui sono ghiotti gli altri per cavilli di gusto e l' identico destino di diventar divini all' unisono al primo verso del mondo di rasare la tavola; per questo da vene di fuoco testa tra le nuvole e piedi per terra.
"E' nella natura umana che tutto ciò che ognuno sia in grado di sognare faccia parte della natura umana per diritto di nascita.
La natura stessa esiste nella misura in cui io sono capace di pensarla.
Noi siamo la natura è nostro compito non fermarci all' immagine."
Chi me lo ripeteva dalle pagine?
Di quale libro che stavo ancora scrivendo?
Un altro io perduto per sempre
e un' immagine di te nuova di zecca:
che per caso parli il tedesco?
No perchè avrei un affare in porto
ma non conosco la lingua e in inglese viene peggio.
Non rispondi
mordi il freno
ti guardi attorno
ti sfreghi le mani
serri le spalle
sui navigli del collo
aggiusti il cappuccio
poi sorridi
per non avere forza nel rispondere
e la neve che cade è il desiderio che ho espresso
la prima volta che ti ho vista rialzarti
tornare nel cielo
a ballare nella tua stanza
voce roca e piedi scalzi
Madonna dei senzatetto.
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