Come riconoscere se chi pubblica è realmente in grado di scrivere? Sorvolando sui ghost writer e sulla IA, il cui discorso richiederebbe un ferreo approfondimento e lunghissime pagine di discussione, semplici accorgimenti potrebbero certamente risultare utili a tutti.
Quando c’è troppa differenza tra un testo scritto grammaticalmente bene e la qualità di risposte date ai commenti, bisogna iniziare subito a riflettere su qualche punto saliente. Indubbiamente, quando si scrive, capita di trovarsi stanchi, svogliati, scocciati, superficiali, pigri, sino a mettere in pratica frivolezza e disinteresse verso il piacere di alcuni momenti o periodi indefiniti.
Apparentemente, anche una risposta mancata pare non dirci nulla sull’attività scrittoria del nostro interlocutore; eppure, quello spazio vuoto accende comunque un’altra supposizione, da non sottovalutare.
Quindi, non si parla del contenuto, bensì della struttura, forma, espressioni adoperate, che contribuiscono a un linguaggio collegato alla cultura, preparazione, esperienza di chiunque, nel corso degli anni, ha acquisito destrezza e capacità organizzativa nella stesura di uno scritto.
Nonostante non sia vietato copiare o riportare, frasi, sunti, articoli, spiegazioni letterarie, poesie e lavori più o meno conosciuti, presi a prestito dall’infinito oceano virtuale, sarebbe preferibile accostarsi alle risposte di uno scrivente invitandolo a farsi conoscere, attraverso quello che comunica, presumendo sia farina del suo sacco.
La consapevolezza di penetrare nei possibili agganci che pongono le basi di una minima formazione intellettuale, risulta propedeutica all’interazione tutta, giacché, quello scambio, purché sia “sincero”, ossia veritiero, dimostra che cosa si è imparato qualora si sia coltivata, nutrita e mantenuta, una certa predisposizione e amore verso lo scrivere.
Altresì, buona cosa sarebbe commentare per primi in quanto la furbizia di qualche navigante la si incontra spesso, ribadendo l’interpretazione delle menti più addestrate, sveglie, zelanti e indiscutibilmente dotate di un ampio vocabolario, nonostante mai si smetta di introdurre parole nuove.
Lievi o incisive discrepanze riguardanti il passe-partout di risposta, l’incapacità di dispiegare un proprio componimento, risultante anche perfettamente impostato secondo l’analisi grammaticale e la scelta di stile, sono indice di una potenziale incertezza sulla persona che afferma di saperlo fare.
La digitalizzazione ha creato alte simulazioni e forti difficoltà nel discernere i messaggi provenienti da tali piccole “osservazioni”, ma qualcosa si impara sempre, qualora si valutino i dislivelli fra lo scrivere e un oggettivo, nonché ripetuto riscontro, nella fase di intrattenimento con chi ci rivolgiamo.
Infine, le risposte copiate e modificate, facendole passare per riflessioni personali, non fanno testo nel “saper” scrivere.
Fate voi, dopotutto, ciascuno è artigiano di se stesso.
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