Al limite del mutismo,
in un’altra durata ti parlo,
con un sorriso quotidiano e solenne,
in un luogo distante dall’avere-
Nessun campo lungo
tutto avviene dentro le nostre voci,
non c’è spazio tra il manifesto
e l’invisibile, pulsa
la forza di ciò che è segreto
tra le parole- respira
e rimane colmo di noi
il viottolo intorno all’azzurro
dei tuoi occhi di golfo
Il mormorio alla stazione
compie un lungo cammino
impregnato di silenzio, ora,
prima di posarsi pieno sul foglio
e una forza verticale si prepara
a un agguato nell’ombra della sera:
una miniera di sguardi che si lasciano
si avvicinano…poi si perdono
pronunciando un credo
per un presente eterno
e un istante dopo a far l’amore
nel grembo religioso della casa,
il suo volto è una lacrima di gioia,
nel fuoco bianco della sua bellezza
si sfilano dagli occhi delle perle
e colano sui piedi le fibre luminose
che legano l’aria santa del mare
al fondo delle mie colline
continuando a nascere un respiro
nel verde profondo
che raccoglie il nostro andarevia
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