Dimenticarti è difficile
passa labile tra le belve affamate
l'incarnata preda sulfurea dei miei pensieri lavici
si specchia nelle brame
a sadiche pose sposa le sue trame in fauci
perchè se ti piace viene meglio tormentarmi
ed essere audace dea dei rimpianti
mors tua vita mea e non riesco a dormire
sulle braci che spargi a prova di respiro.
La mia metà va per la città
gridando a tutti che son morto
la qualità di questa verità
si genera dal lutto
che non elaboro ma rimuovo
pur di credermi ancora vivo.
Per gioco cerco indizi che mi portino da te
leggo messaggi in codice da tutto ciò che mi accade intorno.
Formo le forme se non si formano.
La mia metà va nei boschi
a sussurrare ai rami che mi indichino la strada sbagliata
ma le foglie hanno pietà e riflettono la luna sui suoi passi
perchè possa raggiungerla dove cambia pelle alle sue voglie.
Frusta sui desideri il soliloquio dell'amore
ad aprire nuovi varchi
dove prima l'anima era chiusa a passare
e così ci sono notti in cui ho paura a chiudere gli occhi
e vederti venirne alla ribalta.
La mia metà va nei sogni
a intercedere ressurrezioni
per tutti quegli io che sono stato almeno una volta.
L' unità si cerca attratti da un istinto di conservazione
della parte-madre delle parti.
Una biologia atomica non anatomica nella sessuazione di Lacan.
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