Ripasso con lo sguardo le sue vene,
l’azzurro silenzioso sopra il viso,
la voce, che si levava appena,
finendo di fiorire dentro gli occhi.
E tutto come sacro mi accadeva
davanti a un piatto semplice di pesce:
un uomo benedice del creato,
il suo mostrarsi nuovo tra le mani
carezzava quei bianchetti come rose
come ostie fini nel palmo della mano
stremate dalla luce fino al tavolo
a una a una ha detto una preghiera
portandole alle labbra per mangiarle
lo sento ancora con la stessa precisione
come lampi di magnesio sulla strada
segreta del futuro nel suo gesto
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