Pubblicato il 02/10/2014 14:25:45
Narrami ancora con la tua calda voce d' autunno che mi accarezza nel refolo fragrante di foglie morte.
Lenisci le mie inquietudini mentre a sera la nostalgia tremula s'insinua fra ombre e ricordi e bussa greve alle porte.
Raccontami ancora, Poeta, delle mille solitudini senza sbocco e senza meta e dell' amarezza dell' umana sorte.
Prendi la mia mano nella luce d' oro e partiamo per irraggiungibili altitudini.
Sarà dolce anche l' avara stagione di gelo e rigore che il diadema dei monti abbruna là sull' altopiano e nella fioritura tardiva di una miriade di sogni cullata dalle nuvole
senza tempo sarà il nostro amore scevro da tristezza alcuna. Andremo insieme con passo lieve figli di un solstizio d' inverno liberi come un fiocco di neve.
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