Fiotti da vena
la colazione che digiuna
l'oro in bocca al mio mattino
disordini del pensiero a secondi-luce di distanza
asseconda le mie voglie questa volta
il cielo è nella stanza e si raduna
in nuvole di passaggio
scaltre nei varchi abili per la pioggia
ghiaccio di corallo cristallizza
nel velluto blù che s'irradia e incarna
nello stadio ante litteram dell' anima
che assume tante forme
prima che riesca il tentativo di tornare a casa
a dissolversi a tempo indeterminato
fuori fuoco, fatua ai nostri radar
ma alla portata della tua fantasia
quando sei innamorata e senza scampo.
Il corpo, capobranco del suo sistema essere umano
sfida a duello
la speranza che trema d'essere sperata
alla giusta altezza da terra
sempre più in vano, mano a mano che cresca la distanza
tra gli occhi e l'oggetto del loro desiderio
per vederci chiaro
brillare a lungo
ed esserne lo specchio.
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