E' una brezza che amo e dove porta
è culla della sola primavera
nel ventre pieno d’acqua di una foglia
s’insinua in fondo al tondo che contrae
nelle sue mille logiche l’adesso
di un gioco misterioso che trapassa,
chi sa da quale lato, a prima sera
di là dalle notti di tutti gli inverni,
nel cuore dell’essere è un plesso solare,
la sposa divina, cui ti rivolgi,
la mandorla in germe portata nel guscio,
risale le curve del proprio avvenire-
un serpente un cucchiaio un uovo di luce
nel silenzio più bianco che muta di stato
sposando la vergine da cui nascerà.
congiungendo il miele immaturo al mio ventre,
tra la saliva ed il fiato, prima del bacio,
in quell’attimo a forma di labbra
si avvia l’eternità..
nello spazio imprevisto del mandorlo,
tra le vene lucide di meraviglia,
ha disegnato parole, ed il caos
delle voci, leggero, dei passi il via vai
negli occhi bagnati col sole
fila l’oro l’amore e noi
ribaltiamo la notte nel petto
a prendere posto per terra,
secrezione preziosa della natura
che spinge nell’ora. Soltanto giocando,
così, si dilata la conoscenza, e un bambino-
milioni di anni fa, che correndo
nel corpo d’amore capace di stringere
spirito e carne all’immenso-
squarcia la luce di un soffio,
piccolezza che basta, persino all’inferno,
con l’identica semplicità del filo d’oro di bisso
per come sorregge e il coraggio
in tutte le sue iridescenze, il sigillo,
la folgorazione, che dona la libertà
È un cervo blu, nell’incendio d’amore,
che ti prende per mano e cammina
fino a sbucare nel prato delle cascate
dove brillano i piedi nelle strelitzie
e le ombre compatte, allungate sul viso
a seconda dell’ora del giorno, di gioia,
tra lo stomaco e il petto , tremenda
irriducibile e gonfia di carne e capelli
un attimo prima che stacchi dal ramo
un cuore rosso pulsante, sulla realtà,
con la polpa esposta agli uccelli, alle larve.
Ti ho visto pregare stamane per il dolore
segnare lo sguardo, la trama dei frutti,
le fibre cadute dagli alberi. Eppure,
è un canto ampio e infinito che sale,
dove la vita rimane,
con tanta forza nelle parole che amo,
è la poesia, che riparte,
ancora una volta, da terra.
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