Non scambiare le immaginazioni per i fatti ,
e i fatti miei per immaginazione-
se credi in Dio, opera con lui,
se non ci credi,diventa lui o l’uno
e l’altro- E' vita
che si nutre della vita dall’inizio
infliggendo a tua madre quei dolori,
e ancora per il cibo lotterai, ed un riparo.
Una colonia di formiche, o gli uccelli in stormo
sanno che il principio della terra fu nel verde
al terzo giorno appena, e solo il sesto noi
gli ultimi arrivati. Ci sono terre emerse
se nel becco c’è l’ulivo, e si offre tra le mani
a garanzia di vita. Puoi piantare quella vite d'oro
nell’asciutto ed ora. È un gesto libero
succhiare alla radice con la bocca
la noce e i piedi in aria, è tenerezza
il tuo sesso sulla terra e il sogno che ne viene
sembra fermo, ma cammina come gli alberi che amo:
due percorsi insieme, nomadi e stanziali, uniti
per la luce vegetale. Dove un buco ci ferisce
viene nuovo un ramo, se ti offro un fiore per talea,
si propaga il tuo giardino e siamo ancora uno
tra la terra e il sole. Nella ricerca non fuggire
l’ombra con lo scopo del rivale.
Se tieni gli occhi lontano dalla mente
sono dappertutto, sui viticci gli apici e i germogli,
persino il legno e le radici hanno occhi piccolissimi
per trovare il buio, odorano la terra, per chiamarti-
sono le parole delle piante, quegli odori in aria,
come i geroglifici o le rune, è una sola voce
che per paura per amore avverte.
Mimosa pudica.. ti chiudi se ti tocco,
e in giro per i boschi ti riapri
e ascolti, quando cerchi l’acqua,
senza orecchie. Io ti sento dentro
con la pancia sotterranea della musica
traspirare gocce e offrirti, da una foglia
all’altra, passare la parola dai capelli
ai piedi senza niente per la mente
distribuita timidezza delle chiome
sfiorando con le cure la famiglia
facciamo ancora insieme i fiori bianchi
del ciliegio, per le api, fino al rosso,
per gli uccelli in volo, e il nostro seme,
andrà lontano dalla pianta-madre,
per riprendere la vita. Siamo così pochi
tra le piante al suolo, nella presunzione dominanti
con la bocca ed un cervello e il cuore,
due polmoni. Sanno andare all’acquabuona,
non è questa intelligenza? O servono astrazioni
la parola e gli strumenti? io li sento camminare,
per raggiungere una parte della luce, gli alberi
mentre tocco le radici di ogni giorno
come stimmate, piegando i rami all’apice,
inginocchiata sulla fonte dell’umidità,
parsimoniosa e gravida la luce si raccoglie
bianca, tra le mani, colma di ogni sua mansione,
dell’essere senziente per milioni di filini,
come stormi uniti in volo, la sua voce
è sciame. Puoi vedere?
-o è più forte la cultura per negare,
se non ha occhi al centro della fronte.
Continua pure la ricerca della tua ragione,
in qualche parte dello spazio, io le ho viste,
le ho viste accendere di notte le radici
una luce per se stesse, per sognare.
è il sonno delle piante,
quando il loto si solleva con le foglie
riunendole a preghiera,
per rendere invisibili i suoi fiori,
nella posizione di riposo
che avevano alla nascita i germogli...
con un dito sulle labbra,
abbiamo tra le gambe un nuovo nato.
Porta nel sogno quello che noi siamo,
la presenza eterna della vita.
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