I raggi gamma della sera
alzano l'asfalto dove trema all'imbrunire (d'imbrunire)
bandolo della matassa i tuoi capelli alla deriva
e pieghe di vento quando passa a inorgoglire i litorali
limitrofi ai sotterfugi dell'infinito
liquido quanto basta da inzuppare le spugne dei polmoni
un respiro alla volta
se di bere si tratta quest' aria
un sorso per volta
quando accade, se la mistica lo consente di eterni litigi
allora un bagliore trè piedi sotto terra
di un sorriso anatomico mi solleva per le ciglia
fulmine d'albero alle sue radici
cresta profilo paradosso delle vette più alte
torri di Babele a scavalcare il cielo
per assecondar le voglie più segrete delle rocce
di colmare le distanze tu
e io, che non riesco a perdonarti veramente
di essere stata Dio al posto mio
aspetto sveglio il prossimo turno per dare fuoco al Mondo
in candidi raggi postriboli d' eroi gli stessi veleni.
Ti accontenteresti di essere madre di una buona idea?
Maledetta, da allattare al seno di qualche verso proibito
gola profonda dei tuoi rigurgiti d'anima
gentile imperfetta prodiga di prodigi
se nascerà immune da tutto
nascosta al declino in equilibrio sul moto
in modo che non muoia mai
o sopravviva al prossimo futuro.
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