Guido Brunetti
Moralità e coscienza nell' uomo e negli animali
Numerose ricerche nel campo delle neuroscienze mostrano che parti delle nostre qualità morali sono "condivise" con altri animali (Hauser). Gli animali- precisa Darwin- sono dotati di istinti sociali e hanno un senso morale o coscienza. Gli animali- aggiunge Damasio hanno un certo livello di coscienza e forme di "metacognizione".
Il cane che ad esempio riconosce dall' odore la propria urina da quella di un altro cane indica la presenza di un grado di consapevolezza. Ricerche sui cani evidenziano la presenza di "alcune capacità" simili a quelle degli umani, le quali si sono evolute per migliaia di anni insieme con l'uomo. Queste capacità non sono apprese, ma sono "innate" (Hare).
I cani "comprendono" ciò che il suo padrone può vedere, "implorano" per ottenere il cibo, non si avvicinano al cibo proibito, "cooperano" e sono capaci di "scovare" il cibo nascosto in un punto in cui l' uomo sta indicando.
La capacità morale come aiutare e prendersi cura degli altri si collega a una capacità di lettura della mente, di autoriflessione, altruismo ed empatia.
Ulteriori ricerche sostengono che non solo gli esseri umani, ma anche gli animali hanno "una personalità individuale".
Come nasce il comportamento morale? Nasce attraverso una spinta evolutiva e si realizza per mezzo di forme già presenti in altri animali, come i mammiferi. La morale si è evoluta nel mondo animale, in particolare tra i primati, a partire- afferma de Waal- da comportamenti, come la socializzazione, la sessualità, l' altruismo, l'empatia, la compassione. Sono comportamenti finalizzati alla sopravvivenza dell' individuo e della specie.
Le ricerche hanno messo in evidenza che la moralità non è dunque una prerogativa umana e si è evoluta a partire dagli "istinti sociali degli animali". E' in sostanza un processo di natura biologica profondamente "radicato" nel cervello.
I dati emersi da approfondite indagini effettuate su scimpanzé, cani e altri animali rivelano la presenza di "straordinarie capacità sociali, cognitive e morali, "similmente" a quanto avviene fra gli esseri umani.
Il cane, e così gli altri mammiferi hanno un "impulso altruistico", nel senso che si attivano,sentono cioè il bisogno di intervenire, rispondendo ai segnali di sofferenza.
C' è quindi una "continuità emotiva" tra l'uomo e gli animali. Un esempio memorabile è quello citato da de Waal di un cane che non si allontanava mai da un cesto nel quale si trovava un suo amico malato, un gatto. Sono comportamenti giudicati da Darwin un sicuro segno emotivo ed affettivo.
Perché il cane si prende cura degli altri? La cura dell' altro e la socialità sono dovute alla pressione dell' evoluzione per favorire valori nuovi, come ad esempio il "benessere" degli altri (Kitcher). E' stato accertato che le formiche possono raggiungere forme di altruismo "moltro superiori" a quelle degli esseri umani" (Churcland).
La disposizione a estendere la cura agli altri è il sistema di "attaccamento", il quale diventa in tal modo la base della morale (Blackburn). Tutte le specie di mammiferi (circa 5700 conosciute) sono individui sociali. E' stato accertato che i cani, ma così i mammiferi tutti sembrano straordinariamente esperti nel "predire" cosa desiderano i loro padroni o cosa faranno. (Churcland). Da sempre infine l' uomo e il cane cooperano in molti modi. Una recente ricerca sugli scimpanzé ha rivelato 18 casi di adozione di orfani, la metà dei quali da parte di maschi. Sono stati studiati poi comportamenti di topi maschi coinvolti nelle cure genitoriali.
A "materializzare" il cervello provvedono gli ormoni, come ad esempio l' ossitocina. Così quando un cane si trova davanti il padrone dopo tempi di assenza avviene il rilascio di oppiacei che generano sentimenti di gioia. Sono sostanze che agiscono sui neuroni (Keverne).
Ci sono mammiferi come il cane che hanno appreso ad allevare la prole di altre specie (gatto o maiale).
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